lunedì 14 luglio 2014

CAPUANA e la letteratura per l'infanzia di Giovanni Pistoia

Il breve studio dal titolo “CAPUANA e la letteratura per l’infanzia” è distribuito in EBOOK. È presente nelle Librerie ebook italiane, nelle Librerie ebook internazionali, e in altre on-line. Lo scritto vuole essere anche un piccolo omaggio agli studiosi Carmine De Luca e Rocco Paternostro.

·         Ebook di Giovanni Pistoia

·         Edizione Youcanprint

Anno: 2014

Isbn:
9788891147608

Alcuni degli store che distribuiscono l’ebook:











CAPUANA e la letteratura per l'infanzia di Giovanni Pistoia (ebook 2014)




Il breve studio dal titolo “CAPUANA e la letteratura per l’infanzia” è distribuito in EBOOK. È presente nelle Librerie ebook italiane, nelle Librerie ebook internazionali, e in altre on-line. Lo scritto vuole essere anche un piccolo omaggio agli studiosi Carmine De Luca e Rocco Paternostro.

·         Ebook di Giovanni Pistoia

·         Edizione Youcanprint

Anno: 2014

Isbn:
9788891147608

Alcuni degli store che distribuiscono l’ebook:











domenica 26 gennaio 2014

VERSO UN NUOVO UMANESIMO





ROMA/ EUROPA E CULTURA - VERSO UN NUOVO UMANESIMO


ROMA/ ARTISTI E STUDIOSI A CONVEGNO PER LA CULTURA IN EUROPA
comunicato stampa

Il giorno 31 gennaio dalle ore 14, 20 fino alle ore 18.00 presso la sede romana del Parlamento europeo in via IV Novembre 149, si svolgerà un incontro dal titolo EUROPA E CULTURA, Verso un nuovo UMANESIMO.

Il convegno, organizzato dalla poetessa Anna Manna per l'europarlamentare Silvia Costa richiama studiosi, artisti, docenti di materie umanistiche e scientifiche, in un confronto serrato e complesso per delineare l'ipotesi culturale di un Nuovo Umanesimo.
L'Europa s'è fatta, facciamo gli europei! Potrebbe essere questa la bandiera da sventolare nella sala delle Bandiere il 31 gennaio.

Silvia Costa, relatrice a Bruxelles del Programma 2014-2020 EUROPA CREATIVA, si confronterà con i poeti Elio Pecora, Gabriella Sica, Jole Chessa Olivares che nelle loro opere e nei loro discorsi hanno da sempre portato avanti un'ottica culturale che ripropone la necessità di un nuovo Umanesimo.

Il dialogo a più voci sarà aperto ed introdotto dal Prof. Antonio Lo Iacono, Presidente Psicoumanitas, Sips, ASIPA

L'analisi del sociologo giungerà attraverso gli interventi autorevoli del Prof. Mario Morcellini, Direttore del Coris e Presidente della Conferenza nazionale delle Facoltà e della Prof.ssa Marisa Ferrari Occhionero, delegata del Rettore per le Pari Opportunità.

Alla Manifestazione partecipano docenti della Facoltà di Scienze umanistiche della Sapienza di Roma : il preside della Facoltà Prof. Roberto Nicolai, la Prof.ssa Francesca Bernardini, il Prof. Fabio Scialpi, nomi di gran rilievo culturale nella Facoltà di Lettere.

Ospite d'onore del convegno il poeta Dante Maffia, autore tra le altre tante cose di un libro di poesie indimenticabile "La Biblioteca d'Alessandria" splendido esempio di poesia dotta.

Momento centrale della manifestazione sarà il dialogo a più voci tra studiosi di discipline diverse come Umberto Bernabai , ordinario di ingegneria , la Presidente dell'Associazione internazionale dei critici letterari Neria De Giovanni e Pierfranco Bruni, responsabile del Progetto Etnie e culture del MIBACT, nome di grande attualità e versatilità nel panorama della critica italiana.

Come proposta culturale a tutto campo giungerà la presentazione del Manifesto dei neoromantici per un Nuovo Umanesimo a firma Anna Manna e Daniela Fabrizi che ricorderanno il Prof. Gilberto Mazzoleni di recente scomparso.

A conclusione della serata Pierfranco Bruni, presidente del comitato d'onore del Premio Le rosse pergamene e la poetessa Anna Manna, che ideò il premio nel lontano 2000, riceveranno il vincitore della Sezione Europa , il famoso poeta Corrado Calabrò, nome prestigioso a livello internazionale che vince la Targa "UN POETA PER L'EUROPA DEL FUTURO".


Saranno presenti anche i premiati: Anna Maria Giancarli "Donna e Poesia in Europa", Giovanni Pistoia "Un artista per il nuovo umanesimo" e il poeta Arjan Kallco "Un poeta in Europa".

domenica 27 ottobre 2013

ALLE RADICI DEL PRESENTE di Giovanni Pistoia (seconda edizione)




Giovanni Pistoia
ALLE RADICI DEL PRESENTE
CALABRIA: vita morale e materiale in un manoscritto del Seicento
seconda edizione
Photocity Edizioni, 2013

Per ordinare il volume:


sabato 20 luglio 2013

Dove non si posa il nido della luna di Giovanni Pistoia

Dove non si posa il nido della luna
di Giovanni Pistoia


Fummo presenti come dei profeti
Fuori dai giardini e da ogni galera
Ma sempre ci canteranno i poeti.
(Francesco M.T. Tarantino,
Memorie di alberi recisi).

Da lontano le prime immagini che appaiono avvicinandoci a un camposanto sono le alte cime degli alberi, spesso cipressi. Ad accoglierci è un sussurrare di chiome anche quando non c’è del vento, e un coro di voci e suoni, e un chiacchiericcio di passeri a raccontarci storie di cielo e di terra. I morti non amano il silenzio dei morti, temono quello dei vivi. È per questo che il cimitero è una tempesta canora, un pentagramma vibrante di note. Il canto degli uccelli, lo stormire delle foglie, l’agitarsi degli aghi o delle pigne … il modo più naturale perché continui il dialogo tra chi non c’è più e quanti resistono fuori dal recinto; recinto che pretende di delimitare uno spazio muto. I morti non amano la solitudine, temono la solitudine dei vivi nel loro rincorrersi senza incontrarsi. Del loro considerarsi dei vincenti, e già periti. Temono l’aridità di chi pensa d’essere immortale e di erigere steccati sempre più alti con i morti, fino ad arrivare al punto di volere, consapevolmente o no, far tacere la loro voce. Che illusione! Possiamo tapparci le orecchie, chiudere gli occhi, riempire di dinamismo i nostri giorni e notti, ma arriva sempre il momento che la voce di qualcuno amato, o anche semplicemente conosciuto, si farà sentire.

Il giorno che uccideremo i morti, avremo ucciso anche noi, poco importa, poi, se penseremo di essere vivi. Saremo altra cosa. E il tempo in cui decideremo, così come è avvenuto in un cimitero sopra un colle, tra i monti, lì dove il cielo è più vicino, di recidere alberi, che erano l’anima di quel posto, bisognerà, prima o poi, prendere atto che abbiamo ucciso parte di noi, massacrato un po’ della nostra storia e della nostra cultura, privato dell’ultimo respiro i cari e gli amici che in quel posto abbiamo portato per l’ultimo viaggio, tolta linfa alla comunità.

Molti, in quei giorni, quando quegli alberi venivano abbattuti, hanno taciuto. Non è una novità.

Se cade un albero nella foresta, chi lo sente?
Qualcuno sente cadere la foresta?

E se nessuno sente cadere una foresta, come canta Bruce Cockburn, chi potrà ascoltare lo strazio per degli alberi, anche se giganti, caduti nel cuore di un cimitero lontano e solitario, sia pure in un parco addirittura protetto? Molti hanno taciuto. Altri hanno parlato, polemizzato, denunciato. In soccorso, come spesso capita, è venuta la poesia, sempre discreta e pronta a dare impeto e cuore nei momenti più difficili.

E così Francesco M.T. Tarantino, attraverso versi dolcissimi e amari, teneri e rabbiosi, fa di quella cronaca, sia pure assurda di una piccola comunità, un canto universale, un grido di dolore, un’accusa forte, pur nella semplicità disarmante della sua poesia. Versi che danno il senso della ferita amara da non cicatrizzare senza trarne un qualche insegnamento. Non solo: le ceppaie disseminate, come novelli cadaveri abbandonati, diventano il luogo dove allestire una mostra permanente di poesie sulla memoria, che non è solamente quella degli alberi tagliati ma, in assoluto, della Memoria. Ceppi che diventano leggii.

Tarantino raccoglie le sue creature in un volumetto prezioso dal titolo Memorie di alberi recisi e come sottotitolo Per una mostra permanente di poesie sulla memoria nel Camposanto di Mormanno (CS). Il libro è pubblicato da EdiLet (Roma, luglio 2012). La matita di Rocco Regina tratteggia disegni discreti e sereni, che accompagnano, affettuosamente, i testi poetici. Il libro si avvale di una bella e colta introduzione di Francesco Aronne, che fa del dolore di Mormanno, sulla scia della poesia di Tarantino, una sofferenza universale, una riflessione che va ben oltre il singolo episodio verificatosi nella piccola comunità. Molto opportunamente, infatti, Aronne chiude il suo intervento citando dei versi del poeta armeno Paruyr Sevak:

Ho capito, ho capito con dolore;
che solo dopo il taglio
si vede il vero spessore del tronco.

Gli alberi di Tarantino sono animati, giudiziosi, generosi. Tagliati, offesi, umiliati, bruciati, non hanno perso la voce. Tarantino dà voce a quegli alberi; ci raccontano il loro calvario, ora sommessamente, ora con profonda indignazione.

Stavano lì da sempre per dare un nido agli uccelli, ombra alle tombe e a chi sostava in raccoglimento davanti a una lapide. Stavano lì per ascoltare le pulsazioni del cuore di quanti, in quel fazzoletto di terra, avevano lasciato altri pezzi di cuore. Un albero non è una statua immobile nella sua rigidità. L’albero è tutt’uno con la terra, è vero, ma semina e dissemina essenze e vita, è anello di congiunzione tra la terra e il cielo, energia spirituale e materiale tra il defunto e il suo interlocutore.

Il poeta compie un miracolo: riesce a tenere insieme il candore della tenerezza e l’indignazione per il sopruso, la rabbia per la barbarie e la tenacia della speranza “Di un vivere civile e di confronti / Che non vuole subire l’arroganza.” Non troverete punteggiatura, niente virgole, niente punti. Il verso scorre, scandito dalla sonorità del sonetto, nudo, come una tomba trafitta, una lapide di freddo marmo: quel che conta è il calore, la memoria, il messaggio che sta dentro. Troverete solo punti interrogativi, quasi a chiedersi continuamente perché è avvenuto tutto questo, perché il potere è così accecante; tutto il potere, in tutte le latitudini e tempi.

Perché?
Perché è anche la domanda che si pone Dante Maffia nella sua incisiva lirica che apre la raccolta:

Perché avete tolto ai morti
La loro anima che sempre si rinnova
Nelle foglie degli alberi?

e ancora:

Perché?
Adesso il cimitero è un pianto
D’inerzia, un luogo disabitato!

Il pianto degli alberi assassinati non è per la loro fine, ma per i morti che hanno perso ogni illusione, per i vivi che si sono macchiati di questo delitto:

Quando nei cimiteri svettano i rami
Vuol dire che i morti sognano la vita,
S’illudono di stare con i propri figli.

La comunità deve riconciliarsi con i propri cari: riempiamo questo cimitero di fiori, piantiamo siepi di colori nella buona terra; riportiamo, tra i viali e lì dove vi è un sito, dei giovani alberi. Ridaremo così voci e occhi ai defunti e, soprattutto, senso e ragione ai vivi, che non possono vivere con quest’orrendo peso sullo stomaco. E assegniamo un nome all’albero che piantiamo, a cominciare da quello di un nostro caro che lì aspetta di rivedere, attraverso le chiome dell’albero, il sole, la luna, le stelle, a risentire la tenerezza di una mano affettuosa con la carezza a un tronco, a un ramo, a una foglia. Il cimitero non è solo il luogo della vita che lascia la vita, ma anche il luogo-simbolo del consolidamento della memoria; la memoria, tanto temuta dalla morte, perché veicola ricordi, affetti, immagini, perfino suoni, e canti, e colori; e, con la sua ostinazione, uccide la morte.

Deve essere mostruoso sapere di aver contribuito a recidere alberi, storici e non, e, addirittura, in un luogo sacro alla memoria:

Sarà la luna sul sonno agitato
Che lo seppellirà tra alte maree.

È bello, invece, andare a letto ricordando, prima di dormire, di avere, un giorno, “piantato un albero storico nel bosco secolare” (Ritsos). Vi sono delitti irreparabili, come l’uccisione di un essere umano, come trafiggere alberi “dagli ampi petti”. Il delitto resta tale, ma impedire nuovi crimini è atto doveroso e necessario. E non è mai troppo tardi per ricominciare un nuovo cammino.

Mi piace ringraziare, come cittadino del mondo, Tarantino per questa battaglia coraggiosa e civile, per questa raccolta poetica dolcissima, come quel suo sorriso che regala agli amici e a conoscenti. E a quanti vogliono offuscare il suo impegno, ricordo una poesia di Ghiannis Ritsos, “Il poeta”. La mano del poeta anche se si bagna nell’oscuro, non si annerisce mai. “La sua mano / è impermeabile alla notte”. Lo so, lo so, cosa pensate: la poesia è inutile. È, forse, per questo che proprio nelle notti più notti, più nere, è folgore temuta; forse, perché riesce a dare voce ai muti, a far cantare (orrore!) perfino desolati alberi ghigliottinati e disseminati lungo viali disabitati, in tante parti del mondo, dove non si posa il nido della luna.

17 luglio 2013


Il testo appare in vari Siti e Blog. Se ne citano alcuni:




Sulla Pagina facebook:

sabato 18 maggio 2013

ROMA/ Premio Le rosse pergamene 2013 - Edizione Speciale


PREMIO LE ROSSE PERGAMENE 2013

EDIZIONE SPECIALE

“IL CUORE DELLE PERIFERIE - LE PERIFERIE DEL CUORE”

COMUNICATO STAMPA

Il 6 giugno 2013 alle ore 16,30 a Palazzo Sora, Sede del Sindacato Libero Scrittori Italiani, si svolgerà un’edizione speciale del Premio “Le rosse pergamene” dedicato al momento sociale travagliato e confuso che stiamo vivendo. Il forte legame del Premio con le motivazioni umane e sentimentali che spingono all’espressione letteraria hanno convinto gli organizzatori del Premio a riservare la tradizionale Cerimonia di primavera ad una tematica che richiama le parole di Papa Francesco: “Vicini alla gente, andare nelle periferie, che non sono solo geografiche, ma anche del cuore.”

Alla presenza prestigiosa del Prof. Francesco Mercadante, Presidente del Sindacato, che aprirà la cerimonia con il Suo indirizzo di saluto ai presenti, Anna Manna e Daniela Fabrizi condurranno i lavori.

Momento centrale del Premio sarà la consegna della Targa ECCELLENZA ITALIANA al poeta candidato al Nobel, DANTE MAFFIA. Poeta di valore internazionale, impegnato con successo nella diffusione della poesia italiana nel mondo e nella ricerca di nuovi talenti e progetti culturali, ha affrontato nelle sue poesie ogni aspetto dell’animo umano, privilegiando l’espressione degli invisibili, le sofferenze dell’anima nelle pieghe più nascoste del cuore, riuscendo attraverso la poesia a raccontare la metafora delle ferite alla civiltà e alla cultura nella storia del mondo.
Il suo poema sulla Biblioteca di Alessandria resta esempio fulgido di poesia dotta.

In questa edizione speciale saranno premiati:

venerdì 26 aprile 2013

GIOVANNI PISTOIA/ LIBRI



I POETI CONTEMPORANEI
Pagine, novembre 2012
formato eBook
http://www.amazon.it/dp/B00ADSNDW6


Giovanni Pistoia
LA PAROLA E IL TEMPO
pagine sparse
photocity
Edizioni Open
Gennaio 2013
http://ww4.photocity.it/Vetrina/DettaglioOpera.aspx?versione=19332&formato=8995


Giovanni Pistoia
HO DIMENTICATO LA MIA OMBRA
e altri racconti
Photocity Edizioni 2012
http://ww2.photocity.it/Vetrina/DettaglioOpera.aspx?versione=18291&formato=8517


Giovanni Pistoia
IL MARE A PRIMAVERA
racconti dal web
Photocity Edizioni settembre 2012
http://ww2.photocity.it/Vetrina/DettaglioOpera.aspx?versione=18875&formato=8766


Giovanni Pistoia
VOCI DEL SUD
tracce segni idee
PHOTOCITY EDIZIONI
2012
http://ww2.photocity.it/Vetrina/DettaglioOpera.aspx?versione=18840

Lettori, Librerie, Biblioteche, Istituzioni che desiderano acquistare i libri possono ordinarli esclusivamente agli indirizzi sopra riportati. GRAZIE

martedì 29 gennaio 2013

ROMA TEMPIO DI ADRIANO/ RITRATTI DI POESIA


COMUNICATO STAMPA
Roma, 10 gennaio 2013

Ritratti di Poesia

A Roma, il 1 febbraio 2013, presso il Tempio di Adriano, in Piazza di Pietra, la VII edizione di «Ritratti di Poesia».

Intervengono, tra gli altri, il premio Pulitzer C.K. Williams e il rapper Frankie Hi-NRG.

In chiusura, la voce di Fiorella Mannoia

Si svolgerà a Roma venerdì 1 febbraio, presso il Tempio di Adriano, in Piazza di Pietra, la settima edizione di «Ritratti di Poesia», la principale manifestazione italiana dedicata alla forma d’arte poetica e divenuta negli anni un importante osservatorio sulla poesia contemporanea. Quest’anno, tra i protagonisti, il premio Pulitzer C.K. Williams, il rapper Frankie Hi-NRG e Fiorella Mannoia.

La rassegna, promossa dalla Fondazione Roma ed organizzata dalla Fondazione Roma-Arte-Musei con InventaEventi, è curata da Vincenzo Mascolo. La manifestazione, aperta gratuitamente al pubblico, si snoderà nell’arco dell’intera giornata e sarà focalizzata sulla sonorità del verso e della parola poetica.