«Vi sono uomini e donne che, in perfetta
modestia, hanno solcato la propria vita con leggerezza; con fatica hanno
costruito un lavoro, una famiglia; hanno dato un contributo di operosità e di
idee, senza concedersi mai a inutili visibilità. Badando alla sostanza e non
alla forma, all’immagine. Tracce, orme, segni, ricordi, affetti, idee che
resistono dopo la scomparsa.»
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Il lettore si renderà subito conto che
quello che ha nelle mani non è un lungo racconto; eppure dentro queste pagine
vi sono storie di uomini e donne; frammenti di un vissuto in grandi città,
oppure in centri più modesti. Il testo è una raccolta di accenni biografici, di
riflessioni, bagliori di un percorso di alcuni uomini e donne che, per motivi
diversi, hanno incrociato il mio cammino. Alcuni per pochi istanti che hanno,
però, il sigillo di una vita (Marilena Amerise); altri, invece, per più tempo
(Pierino Cimino, Pasquale Orsini, Luigi De Luca, Tonino Russo). Con qualcuno la
contiguità è stata soprattutto attraverso le iniziative culturali, l’attività
editoriale e giornalistica (Carmine De Luca). (pag. 5)
Il lavoro di Perri è il risultato di
ricerche di anni in vari archivi (Napoli, Potenza, Torino, Roma, Napoli,
Lecce). Lettere, decreti, saggi, documenti vari aiutano a tratteggiare
ulteriormente la figura di questa personalità complessa e ancora da
approfondire. La lettura attenta della voluminosa raccolta è uno stimolo a
rispondere a tanti interrogativi ancora aperti. È bene precisare, però, che il
testo di Perri non focalizza l’attenzione solo sul ruolo di Scura quale
“ministro garibaldino”, ma va oltre. Lo studio è strutturato in modo tale che è
fonte essenziale per conoscere molti aspetti della vita sociale e culturale di
Vaccarizzo, delle realtà italo-albanesi, del mondo politico del tempo. (pag.
127)
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