venerdì 29 aprile 2011

Ladri di giocattoli




Ladri di giocattoli


Vorrei essere un cavallo per scorazzare nei prati verdi,
vorrei essere una farfalla per volare nel cielo,
vorrei essere un albero per farmi ondulare dal vento.
 

giovedì 28 aprile 2011

Il bocciòlo giallo di Samantha




Il bocciòlo giallo di Samantha


C’è aria d’allegria in questo stupendo angolo della città. La maestra Bianca compie ottanta anni, parenti e amici le stanno preparando una grande festa. Ma deve essere una sorpresa.
Bianca è stata per quaranta anni maestra di scuola elementare. Ha insegnato in più località. Appena conseguito il diploma, ha lasciato il suo paesello del Sud ed è andata a insegnare in alcune vallate nel Friuli. Poi, di trasferimento in trasferimento, è riuscita a trovare una sede fissa in questa cittadina umbra. Qui si è trovata bene. Non è più ritornata, se non per qualche giornata estiva, nel suo paese. Si è sposata non più tanto giovane ma, nonostante ciò, ha avuto una famiglia numerosa, con figli, nipoti e pronipoti. Ora, è vedova da un bel po’ di anni. Il suo Luigi, anzi il suo Luigino come continua a chiamarlo lei, ha preferito andar via prima, ripete con grande serenità “la Maestra”, come è chiamata rispettosamente, per cercare un bel posto Lassù: “Sa, alla nostra età, andare in giro per trovare una sistemazione buona per l’eternità non è cosa facile”, spiega con aria rassicurante.
 

mercoledì 27 aprile 2011

L’onda e la bambina



L’onda e la bambina


L’onda picchia forte sulla ghiaia. Schiaffeggia la spiaggia, che, muta, non reagisce. Il sole è già alto nel cielo azzurro. I gabbiani si tuffano sull’onda nervosa, si rincorrono disegnando fantasiosi labirinti. La lunga spiaggia si riempie di bambini già pronti per tuffarsi nel mare. L’onda diventa sempre più alta e rabbiosa, e percuote la spiaggia con lunghe lingue di acqua schiumosa; non pochi bagnanti devono indietreggiare. Non c’è vento, l’aria è serena e i raggi del sole pizzicano sui corpi, tutti in attesa del bagno ristoratore.
 

lunedì 25 aprile 2011

La Terra Promessa - Alda Merini

La Terra Santa di Alda Merini



La Terra Santa
Alda Merini

Ho conosciuto Gerico,
ho avuto anch'io la mia Palestina, 
le mura del manicomio 
erano le mura di Gerico 
e una pozza di acqua infettata 
ci ha battezzati tutti. 

Lì dentro eravamo ebrei 
e i Farisei erano in alto 
e c'era anche il Messia 
confuso dentro la folla: 
un pazzo che urlava al Cielo 
tutto il suo amore in Dio. 

Noi tutti, branco di asceti 
eravamo come gli uccelli 
e ogni tanto una rete 
oscura ci imprigionava 
ma andavamo verso le messe, 
le messe di nostro Signore 
e Cristo il Salvatore. 

Fummo lavati e sepolti, 
odoravamo di incenso. 
E, dopo, quando amavamo, 
ci facevano gli elettrochoc 
perché, dicevano, un pazzo 
non può amare nessuno. 

Ma un giorno da dentro l'avello 
anch'io mi sono ridestata 
e anch'io come Gesù 
ho avuto la mia resurrezione, 
ma non sono salita ai cieli 
sono discesa all'inferno 
da dove riguardo stupita 
le mura di Gerico antica. 

Mariangela Melato recita "La Terra Santa" di Alda Merini

domenica 24 aprile 2011

LA CULTURA UMANISTICA NON È UN VUOTO GIOCO DI PAROLE scritti di Snell tradotti da Marilena Amerise



«Solo una cattiva formazione umanistica
ed una cattiva formazione scientifica
sono in conflitto tra loro»
(Bruno Snell)

LA CULTURA UMANISTICA NON È UN VUOTO GIOCO DI PAROLE
scritti di Snell tradotti da Marilena Amerise
di Giovanni Pistoia


Un giorno, Marilena Amerise, ragazza curiosa e intelligente, terminati gli studi presso il liceo classico del suo paese, Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza, se ne parte per raggiungere l’Università di Perugia e iscriversi alla Facoltà di Lettere. Ama gli studi classici, si sente profondamente attratta dalla cultura umanistica, dalla civiltà del mondo greco, dalla ricerca delle radici dell’Europa. E consegue la laurea nella città umbra con una tesi in Storia Romana.
 

sabato 23 aprile 2011

ALLE FRONDE DEI SALICI di Salvatore Quasimodo


ALLE FRONDE DEI SALICI
Salvatore Quasimodo

E come potevano noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.

VISITA IL SITO:

Salvatore Quasimodo Alle fronde dei salici

venerdì 22 aprile 2011

L'albero delle mele d'oro


Questo blog è nato il 25 febbraio 2011.

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25 APRILE 1945: Ricorda, o cittadino, questa data


25 aprile 1945

Ricorda, o cittadino, questa data
E spiegala ai tuoi figli
E ai figli dei tuoi figli
Racconta loro
Come un popolo in rivolta
Si liberasse un giorno
Dall’oppressione
E narra loro
Le mille e mille gesta di quei prodi
Che sui monti, nei borghi e in ogni luogo
Sbarrarono il passo all’invasore
Né ti scordar dei morti
Né ti scordar di raccontare
Cos’è stato il fascismo
E il nazismo
E la guerra ricorda
Le rovine, le stragi, la fame e la miseria
Lo scroscio delle bombe e il pianto delle madri
Ricordati di Buchenwald
Delle camere a gas, dei forni crematori
E tutto questo
Spiega i tuoi figli
E ai figli dei tuoi figli
Non perché l’odio e la vendetta duri
Ma perché ben sappian quale immenso bene
Sia la libertà
E imparino ad amarla
E la conservino intatta
E la difendano sempre.

25 aprile 1955