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Io lo so che cosa spegne la sera
nelle timide danze del nonsenso.
È la carità d’una preghiera
fatta dall’aria, dal roseo pullulare
di gridi inespressi che si rintanano
nel vuoto e si fanno parvenze.
Prima o poi ci sarà l’amnistia
per il non essere, per le perdite,
e cadranno le barriere
per farci entrare in colloquio con i muri
delle nostre stanze sepolte dall’abitudine.
(da: Residui, in Dante Maffia,
La strada sconnessa,
prefazione di Enrico Ghidetti,
Passigli Poesia, Firenze 2011)
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