martedì 3 gennaio 2012

Un sorriso? No, grazie!




Un sorriso? No, grazie!
di Giovanni Pistoia 

  

Se pensassimo un po’ di più che tutto un giorno finirà, la vita, probabilmente, ci sorriderebbe; come fa il sole pensando alla notte. Ma, forse, il problema sta proprio in questo: non vogliamo questo sorriso. Non sappiamo cosa farcene. Un sorriso? No, grazie! E allora ce la complichiamo questa benedetta vita, che è già difficile all’origine. Per evitarlo, ci appiccichiamo alle cose quotidiane, convinti che la fine, per noi, non arriverà mai o, comunque, verrà in un tempo lontano. Stringiamo nelle mani simboli e affari, illusioni e miti, consideriamo di essenziale importanza contenitori che, in fondo, sono pieni di nulla. Gareggiamo con gli altri, usando spesso mezzi violenti, per raggiungere traguardi fittizi, e ritrovarci, alla fine, tutti in un recinto, debitamente tenuto fuori dagli occhi di tutti. A guardarci in faccia, l’uno di fronte all’altro, a sorriderci, da morti, come ebeti, dopo averci, se mai, odiati, e con determinazione, da vivi.

Rifiutiamo e non concediamo sorrisi, abbondiamo in cecità e, perché no, in tanta stupidità. Non finirò mai di capire a quale specie vivente appartengo.


Un sorriso? No, grazie!
di Giovanni Pistoia
03 gennaio 2012

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