venerdì 25 febbraio 2011

In lontananza, la neve!



In lontananza, la neve!

I monti sono innevati. In pianura, però, niente neve. In pianura c’è freddo, un venticello piuttosto fastidioso, il cielo è grigio, il sole non si è affacciato. Ha preferito restare nei suoi appartamenti. Chi sa se è felice di non diffondere i suoi raggi in questa parte del mondo, in questo fazzoletto di terra sconosciuto ai più, oppure è triste per essere costretto a restare chiuso. Chi sa! 
  
Certo, è bello vedere la neve sui monti e sulle pendici delle colline, che lambiscono i paesi; dispiace non vederla sotto i nostri occhi, sulle nostre automobili, sui tetti delle case. Pazienza, sarà per un’altra volta. Del resto qui, a quattro passi dal mare, non siamo abituati alla neve, ecco perché quando si fa vedere, è festa, festa grande. E siamo sinceri, non solo per i bambini. Davanti ai fiocchi di neve, lo diventiamo un po’ tutti. Non è vero? Voglio pensare che sia così. 

Chi guarda il mare, in questa parte remota del Paese, sullo sfondo vede i monti innevati. È un bello spettacolo. Il mare ha un colore celeste scuro. Non è agitato il mare, anche se c’è una bella brezza, le onde si adagiano sulla spiaggia pigramente. Anche loro, che vita! Vanno e vengono, vengono e vanno… La spiaggia è deserta. Qualche barca è a riva. Due cani cercano qualcosa. Sembrano annoiati. Chi sembra festeggiare è uno squadrone di gabbiani. Rasentano il mare, i gabbiani, con i loro voli veloci e impeccabili. Forse, oggi, per loro, c’è molto da beccare sulle creste delle onde. Chi sa perché, ma il volo del gabbiano mi porta via la terra sotto i piedi, nel senso che, in qualche modo, partecipo al loro volo, ai loro caroselli, alla geometria dei loro percorsi. Mi danno un senso di libertà. Però, a volte, anche di tristezza. Pure loro a cercare sempre qualcosa da mangiare, a come riempirsi la pancia per tirare avanti. Non devono preoccuparsi di pagare le tasse, di cercare un lavoro, di fare file interminabili nei laboratori delle aziende sanitarie per pagare un ticket o per fare una visita medica e finire, poi, in uno studio medico privato, perché sei insoddisfatto della visita del medico pubblico, e altre amenità del genere. Però, che ne sappiamo se hanno altri problemi? Una cosa è certa: devono cercarsi il cibo se vogliono campare, con il cattivo o con il bel tempo.

Guardo il mare: al di là dell’orizzonte c’è il disastro di tanti popoli, di tanta gente che fugge dalla guerra e dalla fame. Il mondo è sempre più diviso tra ricchi e poveri. Se non si pone mano, con fermezza, a questo vergognoso stato di cose, non ci sarà pace. In nessuna parte. Se riusciamo a capire ciò, forse faremo ancora in tempo a salvarci un po’ tutti, altrimenti nessun Paese può dirsi al sicuro. La pace non riguarda questo o quel Paese, ma tutti. La pace passa attraverso un’equa distribuzione della ricchezza e la fine di tutti i dittatori. Non esistono scorciatoie.




Nessun commento:

Posta un commento