giovedì 24 marzo 2011

La banda del mondo di sotto di Paola Dalmasso



La banda del mondo di sotto di Paola Dalmasso
Giovanni Pistoia



“La banda del mondo di sotto” non è un libro qualsiasi. È carne viva. Sofferenza, sacrifici, vergogna per gli adulti. Un grido di dolore e di aiuto. Un pugno nello stomaco. E tanto altro ancora. Non può essere liquidato con poche parole.

Paola Dalmasso è l’autrice del volume. Laurea in lingue, insegna per anni nei licei milanesi. Negli anni ’90 si trasferisce in Russia; qui vi trascorre quattro anni; l’impero sovietico, intanto, crolla. Ritorna in Italia e assiste, a Milano, a uno dei primi spettacoli dei ragazzi di Bucarest, allestito dal clown Miloud Oukili. Le narrazioni dello spettacolo, cioè le vicende dei boskettari, la segnano; l’incontro con Miloud Oukili è l’occasione per approfondire l’argomento. Da queste esperienze nasce questo romanzo. Un modo, anche questo, per dare una mano ai ragazzi che non possono vivere alla luce del sole.

Chi è il Miloud Oukili? Miloud Ouhili è un clown franco-algerino. Sin da giovanissimo mette a disposizione la sua arte per aiutare, in modo concreto, bambini e ragazzi che vivono in estrema difficoltà, veri e propri invisibili. Nel 1992 è a Bucarest e qui entra in contatto la realtà dei boskettari. La vicenda di questi ragazzi, senza famiglia, senza patria, nelle mani della criminalità, anche quella istituzionale, lo colpisce fortemente. Desidera fare qualcosa, soprattutto dare loro visibilità. Nel 1996 lancia la campagna “Un naso rosso contro l’indifferenza” e fonda l’associazione “Fundatia Parada”. La Fondazione si propone di insegnare l’arte circense ai ragazzi di strada coinvolgendoli in spettacoli da portare in tutta l’Europa. Non solo per dare un’opportunità di riscatto per questi dimenticati dalla storia, ma perché l’Europa sappia e intervenga.
Nel 1996 nasce “Parada Italia”, che lavora per il reinserimento sociale dei bambini e ragazzi soli. Il progetto “Parada” permette ai ragazzi di strada di ricevere assistenza e formazione. La sua azione incisiva ha fatto breccia. Ha ottenuto il Premio Unicef “Dalla parte dei bambini”. La storia di “Parada”, si ricorda, ha anche ispirato il film di Marco Pontecorvo Pa-ra-da, pluripremiato al Festival del Cinema di Venezia nel 2008.

La casa editrice che ha pubblicato il libro “La banda del mondo di sotto” è Giralangolo, che sostiene “Parada Italia”. Infatti, parte del ricavato della vendita del libro verrà devolto a sostegno delle iniziative e delle attività dell’associazione.

Queste non sono solo alcune notizie doverose sul libro, ma siamo già nel romanzo.  Il racconto è liberamente ispirato, in effetti, alla storia di Miloud Oukili, anzi, alcuni dei personaggi sono menzionati con il loro vero nome.
I boskettari

I boskettari sono ragazzini soli, per i motivi più vari. Lasciati a se stessi vivono, sopravvivono come possono. Si organizzano in bande, cercano l’elemosina, rubano, vengono coinvolti in attività illecite. Dimorano tra le tubature delle fogne, nei cunicoli sotto terra. Sono il popolo che abita nel “mondo di sotto”, tra topi e ragnatele. Nel buio. Preferiscono abitare in questi luoghi anziché negli orfanatrofi, veri carceri. La città, che vive “di sopra”, li calpesta. Vengono ignorati, temuti, sfruttati, uccisi, lasciarti morire.

Sulla loro testa, Miloud Oukili, con la sua associazione “Parada”, si occupa di loro come può, intende offrire loro un pasto, un rifugio, un’opportunità d’inserimento sociale; sottrarli, in sostanza, a un destino fatto di sacrifici e delinquenza, di violenza contro gli altri e contro se stessi.
In questo contesto è ambientato la storia. Ian, uno dei ragazzini protagonisti del romanzo, subisce il fascino di Miloud e pensa che un’altra vita sia possibile. Il ragazzo vive con altri amici in uno dei cunicoli della città, con lui il suo amico più fidato, il cane Tigou. È protagonista inconsapevole di fatti misteriosi dei quali non sa darsi una spiegazione. La morte tragica di alcuni amici lo insospettisce. Non sa di chi fidarsi. Cerca di capire, s’interroga. Comincia a distinguere le cose buone da quelle cattive. Capisce che il clown Miloud è un amico, che vuole davvero il bene dei boskettari e per questo motivo è anche odiato da chi vuole che questi ragazzi continuino a essere come sono, masse di sbandati da utilizzare per scopi criminali.

Sullo sfondo, e neanche tanto celato, gli anni del terrore di Ceausescu, la miseria del popolo e la terribile polizia segreta. Nello scenario inquietante anche la dimora lussuosa di Ceausescu quando era al potere.

Lo stile del romanzo è scorrevole, l’intrigata vicenda ha i contorni del giallo, il ritmo narrativo è coinvolgente. Una lettura che certamente può piacere ai giovani (del resto i protagonisti del romanzo sono ragazzini), ma che è forse più utile agli adulti, perché possano vergognarsi un po’ delle atrocità commesse. I ragazzini che non vivono sotto il sole sono tanti, e non solo in località apparentemente lontani da noi. E, poi, il messaggio che viene lanciato dalle pagine del libro e, prima ancora, dalle attività di Miloud è molto semplice: i bambini e i ragazzi non hanno confini, non possono avere confini. Appartengono a tutti. Appartengono al sole.

Paola Dalmassa
La banda del mondo di sotto
Intrighi e misteri in una storia di amicizia e riscatto
Giralangolo 2011


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