La barca a remi
Giovanni Pistoia
La piccola barca a remi solca, in lontananza, il mare, come allora, ricordi?
La spiaggia è di piccole pietre ovali, bianchissime, ben levigate, proprio come quel giorno. Cielo e mare sono di un azzurro intenso, vivo, unico. Come allora. Il silenzio, ricordi? aveva la voce della serenità, della quiete, dello spazio senza spazio; il mondo lontano, molto lontano. Per me eravamo nell’anticamera del paradiso, tu dicevi, invece, che vi eravamo già dentro.
Tu, giovanissima, eri bella, nonostante un matrimonio appena celebrato e subito in frantumi, avevi il mare davanti; io, qualche anno più di te, bizzarro studente che non amava lacci e laccioli. Ma tu sorridevi, mi schernivi, sapevi che mi ero perso nei tuoi occhi da favola. Preferivi farti solleticare i piedi dall’acqua che, quasi a ubbidirti, accarezzava e andava via, lentamente, timidamente. Preferivi ascoltare il silenzio, inspirare la salsedine, riempirti gli occhi di quell’azzurro divino. Stringevi la mia mano nella tua. I gabbiani non avevano paura; planavano sulla spiaggia, senza alcun timore. “Per sempre”, dicevi. Io sorridevo, non poteva essere vero!
Sono ritornato, strampalato e solo, come allora, in questo posto baciato dagli dei. Gli anni sono passati, veloci. E mi hanno portato lontano, tanto lontano. È tutto come allora. Anche i gabbiani continuano a non aver paura. “Per sempre”, mi dicevi, ricordi? Sai come è finita. Fu l’ultima volta che ti vidi; il tuo telefono restò muto, e tu non chiamasti mai. Sparisti. Capii. Ti eri allontanata, e “per sempre”.
Il mare mi porta l’odore della salsedine e con essa il tuo profumo. La brezza ti scompiglia i lunghi capelli che ti coprono il viso. Ti vedo sorridere. Sento i tuoi passi, ti osservo lanciare le pietre nel mare, e restare ad ascoltare, serafica, il loro tonfo. La tua mano stringe la mia, la tua bocca che si avvicina al mio viso.
Dove sei? Il silenzio non è come allora, ora mi turba, mi inquieta, quasi mi spaventa; il mare che ho davanti mi racconta storie di ieri, angosce di oggi. Le onde, leggerissime, mi domandano qualcosa, vogliono parlarmi, ma non so ascoltare, cosa dire. Lieve si adagiano e si agitano dentro di me.
La mia mente è pigra, confusa, insofferente; non so se davvero sei stata con me in quest’angolo di mondo, oppure solo in sogno. Come faccio a saperlo? Ma a che serve interrogarsi. Tu, comunque, c’eri, poca importa se nella realtà o solo nei miei sogni.
La piccola barca a remi solca, in lontananza, il mare, come allora, ricordi?
La barca a remi
di Giovanni Pistoia
L’albero delle mele d’oro
16 agosto 2011
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