sabato 10 dicembre 2011

Sul lago di Tarsia



Sul lago di Tarsia
di Giovanni Pistoia

  

Sulla quiete del placido lago
l’airone solennemente plana,
un rapido becco nell’acqua
e via a riprendere il volo,
scompare tra gli alti canneti.
Sa di rosa d’azzurro di rosso
il mattino sul lago. Il ficodindia
si accende di giallo e d’arancio.
Il giorno si tinge di oro,
nei boschi che fan da corona
inventa colori l’arcobaleno.

Sul muretto siede, or sono anni,
un’arguta nonnetta: offre asparagi selvatici,
hanno il sapore dei rovi pungenti,
la melodia dei pettirossi sulle ali del vento.
La sua mano tesa è la benedizione al passante,
il buongiorno del lago a chi cerca la pace.

Gorgheggia l’usignolo e nulla richiede.
Un gatto vagabondo mi guarda e si siede.

Vivo altrove, dove non so.
Ai confini del cielo, ai confini del mare,
sulle ali dell’airone che torna a volare.



(in: Autori Vari, Premio Villa Torlonia – I Edizione, Giulio Perrone editore, Roma ottobre 2011)

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