Un uomo
di Giovanni Pistoia
E d’improvviso il cielo si annullò,
l’inghiottì vorace una nube scura.
Fitta violenta la pioggia
venne giù a picchiare tetti
e vie e accumuli d’asfalto.
E chi sa da dove sbucò il vento
a riempire l’aria di cartacce,
a gelare polveri e sospiri.
Si svuotarono le strade
si chiusero le imposte,
dietro i portoni blindati
si blindò e si perse la città.
Sotto i cornicioni gatti a leccarsi i baffi
cani con la coda tra le gambe
due cristi e un bimbo di ghiaccio
smarriti nella notte senza luna.
Un uomo bussò al portone
della chiesa chiusa: doveva dire messa
per ordine di Cristo suo collega in croce.
Era Virgilio il matto patentato del quartiere:
un cimitero di ombre senza croci;
follemente si alimentano mattoni.
Autori Vari
Antologia di poeti contemporanei
La Follia
Poesiaèrivoluzione/Casa Editrice Il Ginepro
Cagliari 2011
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