La stanza del poeta
di Antonio Tabucchi
Sono un poeta,
sono un attore,
ma la mattina mi sveglio, mi vesto,
mi infilo le scarpe,
esco per strada e sono come tutti,
e nella strada passano passanti,
e io li guardo, e sorrido perché passano,
e anch'io passo e nessuno mi nota.
Ma poi,
nella solitudine della mia stanza,
apro le botole dell'anima,
guardo nel buio dei sotterranei,
ci sono topi,
ruscelli di diamante,
bellezze, miasmi e rancori:
lo faccio per me, lo faccio per voi,
perché ci vuole qualcuno che guardi,
e questi sono i poeti,
che cercano le stelle in fondo ai pozzi.
(da: I dialoghi mancati)
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