martedì 6 settembre 2011

I tuoi segreti




I tuoi segreti
di Giovanni Pistoia



Non affidare i tuoi segreti alle foglie, non li portano via quando se ne vanno per altri lidi, li consegnano ai rami, perché possano affidarli alle nuove, e così via nel tempo. Sento spesso uno stormire di fronde, un chiacchiericcio di foglie. Parlano, e si scambiano segreti. Ti sei mai fermato sotto un albero con centinaia di uccelli che cinguettano in coro? È il dialogo morboso tra di loro e le foglie. E non hai mai sentito il vento, che quando attraversa un albero cambia tono? È la sua voce pettegola, che porta e prende segreti.
  

Sono ritornato, in questi giorni, su un piccola altura; lì, tanti anni fa, su un alberello, ho inciso delle lettere, dei simboli, un piccolo cerchio. Quel cerchio significava, e lo confermo ora, che un periodo della mia adolescenza si era concluso. Quell’alberello ora è cresciuto, è diventato un albero austero, alto, robusto. Ho posato la mia mano sul quel tronco, non ho trovato quei segni. Ho guardato più in alto, tanto più in alto, li ho visti. Sono riuscito ad avvicinarmi il più possibile a quella parte della corteccia da me così vigliaccamente ferita. Quelle lettere erano più grandi, il piccolo cerchio più marcato, più esteso.
Non consegnare i tuoi segreti al tronco dell’albero. L’albero, nel tempo, non solo non li cancella ma li amplifica, li ingigantisce, li rende più visibili. Chiunque può notarli, ma solo l’autore di quei segni, in verità, ne conosce l’essenza, il significato, il segreto più intimo. Comunque, è meglio non fidarsi. Lascia stare i tronchi degli alberi.

Se proprio hai un segreto da voler condividere, affidalo al mare. Il mare è custode di tanti misteri. Al mare? Forse no. Ho la sensazione che le onde siano state messe lì per carpire le confidenze di noi tutti, e portarle, furtivamente, da un capo all’altro del mondo. Quando le onde borbottano tra gli scogli, o quando si adagiano pigramente sulla spiaggia, fanno incetta di speranze, segreti, sospiri, e fuggono via. Chi sa dove andranno a depositarli!

L’unico posto sicuro per i propri segreti rimane il cervello: registra tutto. Ha una misteriosa telecamera nascosta, complicatissima. E quando ha voglia di rammentarti qualcosa, lo fa con grande discrezione. Lo fa nel sonno attraverso un volatile eccentrico, che viaggia sempre da solo, il sogno. Il volatile ti svela il conscio, e il subconscio, e l’inconscio, e anche altre amenità del genere, ti ricorda momenti e sensazioni, e forti emozioni, e dolori, e profumi che tu pensavi di aver dimenticato per sempre.
L’altra notte, ho sognato la stretta di mano e una carezza a una persona che non vedo da decenni: ne ho sentito il calore dell’epidermide. Mi sono svegliato di soprassalto, convinto che quella persona fosse lì, vicino al mio letto.

Il votatile conserva tutto, anche quello che tu credevi di aver perso, o che avevi inconsapevolmente rimosso. E, invece, mistero del sogno, ritrovi tesori, e fiori, e dolori, e rose stupende, e acuminate spine. Ma lo fa con delicatezza, con grandissima riservatezza. Il sogno viene e va via da solo. E sei solo quando ti appare e ti svela. Tu non sei in compagnia di nessuno, se non del proprio sogno, che custodisce i tuoi segreti, tutti, anche quelli che sembrano non essere tuoi.

I tuoi segreti
di Giovanni Pistoia
L’albero delle mele d’oro
6 settembre 2011

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